Per definire l'Impresa Sociale bisogna articolare la parola impresa e la parola sociale. Per impresa si intende una intrapresa collettiva, una mobilitazione per affermare il primato del sociale. Il sociale, invece, va inteso come l’abilitazione di tutti e di tutte a vivere pienamente la vita che vogliono vivere. Quali sono i soggetti che insieme devono intraprendere per questo sociale? Possiamo partire dall’articolo 3 della Costituzione, che è più di altri l’articolo dell’Impresa Sociale. L’articolo 3 non mette al centro il tema della sussidiarietà, ma individua nello Stato e nella Repubblica insieme i soggetti di questa intrapresa: lo Stato, con le sue articolazioni organizzate nel pubblico, e la Repubblica, ovvero tutte quelle componenti della società, le imprese, le associazioni, le fondazioni, i gruppi di cittadinanza attiva, che concorrono all’azione pubblica attraverso il mercato e attraverso la comunità. Per abilitare tutti e tutte, lo Stato e la Repubblica, perciò, devono stare insieme, ma possono stare insieme con una tensione emancipativa se, e soltanto se, si mobilitano e si fanno mobilitare a vicenda. Lo Stato, agendo secondo i principi dello sperimentalismo democratico, e la Repubblica, innovando lo Stato nel leggere i bisogni e nel congegnare delle soluzioni. Se c’è soltanto lo Stato, non abbiamo una intrapresa per il sociale, ma un agire paternalistico incapace di emancipazione; e se c’è solo la Repubblica, l’intrapresa non si trasformerà mai in diritti esigibili da tutte e da tutti.

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